
di Tano Siracusa
Nel 1991 Paolo Lattaioli, invitato da Legambiente, è venuto ad Agrigento, e durante un intenso soggiorno di alcuni giorni ha elaborato un progetto di scale mobili e percorsi meccanizzati nel tessuto urbano del centro storico, innestati in prossimità delle fermate di una ‘metropolitana di superficie’ lungo il tratto ferroviario fra Agrigento bassa e la Stazione centrale.
Lattaioli aveva subito riconosciuto durante quel suo soggiorno la somiglianza morfologica fra Perugia e Agrigento, città collinari con impegnativi dislivelli il cui superamento veniva, e rimane ad Agrigento, affidato alla motorizzazione privata o ad una faticosa percorrenza pedonale.
Il progetto di Lattaioli seguiva a pochi anni di distanza la realizzazione delle scale mobili nel capoluogo umbro, fino alla Rocca Paolina, dove un’intuizione dell’architetto e urbanista perugino aveva reso accessibile un suggestivo quartiere medievale rimasto nascosto da cinque secoli.
Lattaioli, che conserva un ricordo molto vivo della città dei templi, a metà settembre tornerà per verificare, aggiornare, integrare il progetto del ’91.
Nel video l’urbanista perugino illustra quel progetto che definisce ‘un’ipotesi’, inquadrandola in un’idea di centro storico che accetta i vantaggi delle nuove tecnologie, della modernità, nel rispetto accurato di un passato da riconoscere e riscoprire.
Un’idea che si offre come contributo a un dibattito cittadino che le recenti disavventure, ultima il crollo sulla sede universitaria, potrebbero riavviare.
