di Vito Bianco

di Giuseppe Agozino, tecnica mista

per Francesco

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Un signore di Malesco, il paese
che ha in una piazza un basilisco
di bronzo con la bocca aperta,
ha inventato una colla
che incolla alla parete
cose disparate che non stanno
né nell’alto del cielo né
nel basso dell’incendiata terra.

Un bambino prodigio di Albogno,
un piccolissimo paese delle Cento Valli
che ha un cimiterino sul fianco delle chiesa,
ha trovato la formula chimica
per separare nettamente
l’anima dalla mente.

Una signora di Somma Lombardo,
non distante dal Lago Maggiore,
di cui al momento si ignorano
cognome e nome,
ha dichiarato a un giornale locale
di avere inventato in sogno
la formula verbale per fare innamorare.

A Stresa, un duca non tanto vecchio

che vive in un palazzo avito del Seicento,

è capace di autoipnotizzarsi
fissandosi per tre minuti allo specchio.
Quando si sveglia e si ritrova
crede di essere tornato da un lungo viaggio.

A Dormelletto, un ragazzo di quindici anni
che mai prima d’ora aveva dato da pensare,
va dicendo in giro che, se vuole,
ti legge nel pensiero.
Quando un amico lo sfidato
a leggere nel suo, il ragazzo ha detto:
“Sono stanco. E poi il tuo pensiero
è solo un foglio bianco”.

Di Bac Bac