Dopo tanti anni, Angela Galvano è candidata della sinistra a sindaco di Agrigento. Dopo tanti anni se si esclude Zambuto, sindaco candidato della sinistra. Candidata della sinistra, ma non di tutta la sinistra, come la stessa Galvano ricorda, guardando al PD che sostiene l’uscente sindaco, Lillo Firetto: “Il tavolo delle trattative della coalizione l’avevamo pensata più vasta – ricostruisce la Galvano – avevamo pensato ad una candidatura alternativa già nell’autunno del 2019, e avevamo avviato rapporto con i 5 Stelle, con il loro parlamentare più rappresentativo, Sembrava che le condizioni ci fossero, che si trattava soltanto di limare alcune cose…Ci avevano proposto, i 5 Stelle, un loro nome… Poi tutto si è fermato, dialogo interrotto..”. La Galvano ricorda anche dei contatti avviati col PD, contatti improvvisamente interrotti all’elezione di Barbagallo a segretario regionale. “Il PD ha preferito spalmare i suoi candidati nelle liste a sostegno di Lillo Firetto – aggiunge – noi abbiamo dato spazio a chi nel PD non si è trovato d’accordo su questa linea…”.

Racconta della esperienza che ha avuto in Consiglio comunale, nelle Commissioni, alle prese con il confronto – mai facile – su alcuni progetti, anche quelli indicati da Bac Bac: mobilità, parco Icori, centro storico, recupero di aree e palazzi storici della vecchia Agrigento, sull’utilità di riprendere e sostenere il progetto di una metropolitana di superficie che contribuirebbe a ricucire i rapporti tra comunità e territori: dallo scalo di Porto Empedocle all’entroterra, passando dai parchi e da Villaseta. Un progetto, quello del Parco Icori, del quale Angela Galvano si è occupata, già nel 2007, sindaco Zambuto. Su questi temi, dice, c’è stato un muro tra la stesso consiglio e l’amministrazione. Siamo comunque pronti, aggiunge, a dare il nostro contributo anche dagli scranni del Consiglio ad un progetto che punti al recupero del Parco. Insomma, disponibilità a collaborare ”se è nell’interesse della città”. Palazzo Tommasi: anche questo nel capitolo delle cose incompiute. Angela Galvano ricorda i suoi sopralluoghi in questa struttura, varie volte restaurata, che sembrava pronta ad una apertura mai avvenuta. Indice puntato verso l’amministrazione Firetto, “autoreferenziale”, assente in appuntamenti importanti per i finanziamenti europei, come nel caso dei piani Urban, che ha visto il dirottamento di finanziamenti ad altre città. Ne discute con molta competenza Salvatore Licari, assessore designato ai Progetti europei. La sua presenza sembra confermare l’esigenza molto avvertita da Angela Galvano di professionalità dedite alla ricognizione di ogni occasione di finanziamento, ad ogni livello. Nel programma, aree pedonalizzate, piste ciclabili, un diverso rapporto con TUA che ad Agrigento domina da tanto tempo, e in maniera discutibile, il servizio pubblico dei trasporti. Torna il tema della trasparenza dei bilanci. Come nei trasporti, nella gestione dell’acqua occorre una decisa inversione di rotta. Stessa cosa nelle politiche sociali, coinvolgendo il Terzo Settore. Grandi progetti, buoni propositi, nessun dubbio sul proprio passato: nessun verticismo, nessuna separazione fra la politica e la città. ”Ho sempre in questi anni dialogato con la base, con tutti i cittadini” rivendica con forza. Qualcuno dei presenti fa notare di sentirsi della ‘base’ e di essere un cittadino di Agrigento, ma di non aver mai avuto occasione prima di ascoltarla e parlarle.

Di Bac Bac