in tanti punti della settimana 

di Daniele Moretto

    Paul Klee

  Striscia di Gaza. Con dolore partorirai. Molti figli, molto dolore. Trarrai il pane con sudore dal suolo sacro. Sacro per me. E’ mio, questo suolo è mio. Tu? Frumento e tormento mangerai. Finché non sarai pronto. Aspetterai in una gabbia a cielo aperto. Ne avrò le chiavi: ti impedirò di accedere all’acqua. La tua acqua. Ora mia. All’indispensabile per vivere. Finché non sarai pronto. Per il nuovo olocausto. Gabbia e labirinto…

Così dice Israele, il popolo eletto. A lungo perseguitato. Mille volte più paziente di Giobbe. Finché non ritornò in Palestina. Accolto da un popolo pacifico. Senz’armi, perché non necessarie. Senza confini perché senza paura. E questo provocò sgomento.

“Perché un popolo povero e inerme può avere quello che io non ho avuto nonostante i miei proventi e i miei talenti? Perché lui sì, mentre io non ho pace?”. Rispose Lui: “La sua fronte sarà il tuo specchio. Ma tu non resisterai, e da vittima ti farai carnefice. Non un ciottolo saprai offrire, di pace. E oltre l’ultimo muro, solo i morti si abbracceranno”.

·          Priorità. E mentre il mondo sanguina, nella baraonda, tra un fuori-onda e l’altro, ecco, puntuale, l’ennesima proposta di riforma costituzionale. Premierato. Che titolo elegante! Ma perché proprio adesso? Un’indagine demoscopica ha rilevato le priorità che il governo dovrebbe affrontare: carovita, inflazione, lavoro, disastri del territorio… solo il 5,5 ritiene urgente questa riforma.

·          Striscia la notizia. Alla fine è prevalso il “sono fatti loro”. Il riserbo al contrario. O il popolo che sbuffa: “Basta!”. Ma non era sacra la famiglia, insieme alla patria, per vicinanza di Dio? Il tweet serviva a prendere le distanze da un idiota? Non tanto per le battute e i gesti becero-maschi, quanto per esserci cascato. Nella trappola del fuori-onda. Che qualcuno avrà pur teso! “Ma io sono roccia, ben lo sappia la goccia!”. Che ha già scavato in sì breve lasso. Più che una striscia, un fosso.

·          Beni comuni. E’ questa la chiave. Arriva uno, scava e trova il petrolio. “È mio. Ho saputo estrarlo!”. In Texas o in Kuwait. Il petrolio texano non dovrebbe essere di tutti i texani? Idem in Kuwait. Saremmo tutti un po’ più ricchi. Lo stesso discorso vale per l’acqua. Che ci viene rubata (che altro?) e poi rivenduta a carissimo prezzo. Lo stesso vale per le spiagge. Tra poco ci impediranno di fare il bagno? (In molti luoghi è già così).

·                        Bambino di Aleppo *

                                                            a Omran Daqneesh

Davanti alla tua immagine si ferma

il mondo, bambino di Aleppo,

non sa più che fare

tra macerie e miserie

tra polvere e sangue.

Anch’io resto a guardare

la mia civiltà

che nel nome di Cristo

o di un altro profeta

ti inchioda i palmi

ti incrocia i piedi sul legno

e sa solo ripetere morte

nient’altro ha imparato

nient’altro che questo dolore

può seminarti negli occhi

non ci sono più strade

nemmeno per le lacrime

sul tuo viso.

                Daniele Moretto

Maggio 2016

              (*) Ovviamente, vale per tutti i bambini offesi e colpiti dalla guerra.

7 nov. 2023 

“Il punto” n. 15 

rubrica di Daniele Moretto 

librazioni13@gmail.com 

Di Bac Bac