in tanti punti della settimana

di Daniele Moretto

Stazione di Saint-Lazare di Caude Monet

·     Fontane. Sempre più vanno sparendo. I giornalisti d’inchiesta. Come Andrea Purgatori. Scomparso ieri improvvisamente. Un’uscita di scena che rimarca i misteri e i pesanti silenzi delle nostre cronache. Da Ustica alla Orlandi ai depistaggi sulla strage di Via D’Amelio. Speriamo non dover aggiungere anche la sua fine alla cronaca. Speriamo gli si possa dedicare una fontana. Dove l’acqua scorra sempre. Dove ognuno dissetandosi affermi un diritto. Alla verità. Che assicura la libertà. Di stampa. E di tutti.

·     Per grazia ricevuta. Scenario immaginario. Io sono il faraone. Il ragazzo (Regeni) era andato oltre. Bisognava avvertirlo. Pure i miei sgherri sono andati oltre. Gli indirizzi non posso darveli. Farebbero altri nomi. Fors’anche il mio. Vi rendete conto da sola, gentilissima Premier, che questa strada non è percorribile. Ma c’è quest’altro ragazzo (Zaky). Lo abbiamo usato per distrarre i media. Che insistono, lo so, signora Premier, non si può lavorare in santa pace… Lei dice? Zaky libero sortirebbe l’effetto…? Addirittura giusto e magnanimo? D’accordo. Ma prima lo condanniamo. Che razza di grazia sarebbe mai? Bene, questa è risolta. Dicevamo degli scambi commerciali, di quei trecento milioni di… Certamente, la questione migranti!

·     Breve viaggio europeo. Low cost, last minute, economy class… ovvero come (illudersi di) permettersi di viaggiare. E dormire. Nella carissima Europa. Carissima in tutti i sensi. Piena di città meravigliose piene di storia e di bellezza. Da viverci almeno una stagione. Ognuna. Musei dove trascorrere giornate senza mai stancarsi. Anche se è stancante conciliare arte e caos. Bellezza e consumismo. Inutile fingere: la folla svuota di senso l’arte. Fermo restando il diritto di ognuno al nutrimento artistico. Costi a parte. Ovunque i prezzi aumentano e uno si chiede come andrà a finire. Un conterraneo in aereo mi racconta le vicissitudini per trovare casa a Londra insieme alla compagna. Finalmente due stanze dopo anni di pendolarismo a Bristol. Imprese eroiche. A Parigi, mia nipote legge ormai il francese dopo anni di esitazioni. Un inconscio restare legata alle origini? Il marito invece ha capito che lingua = mentalità: padroneggiarla vuol dire farsi capire e capire dove sei. Agire, non più subire. Ma il vero passo dell’integrazione lo farà la figlia che adesso ha due anni. Viaggiando osservi le vite degli altri, e immagini il loro futuro. Per esempio, gli stuoli di immigrati in terra francese. Curiosa la palestra all’aperto nel parco di Bercy, con tutti i macchinari. Neanche un bianco a pagarlo. Ma non diversamente dai bianchi, tutti a gonfiare i muscoli. A compensare quale frustrazione? A Montpellier il numero di immigrati è impressionante. Vedi ora la futura maggioranza, i governanti del terzo millennio, anche se ancora non lo sanno. Probabilmente non avranno nulla da mettere sul tavolo, a parte il loro numero. E si lasceranno imbrigliare nelle stesse logiche politiche, commerciali, clientelari. Qualcuno tradirà la sua comunità. O forse saranno in grado di cambiare le regole del gioco! Intanto, chi può fa soldi. Puliti o sporchi. Di certo si avverte la tensione. Gli scontri di Parigi ancora riecheggiano. Ma le città salvano tutti. Se hanno strutture economiche robuste. Mio nipote acquisito me lo spiega al volante della sua nuova auto: “Zio, la differenza tra Palermo e Parigi è una sola: qui c’è il lavoro!”.

·     Italia disunita. In realtà il lavoro al nord si trova. E al sud si potrebbe cercare meglio. Scommettere di più. C’è gente che realizza le sue idee. Ma il paese è ancora diviso in due tronconi. Non da ora. Il sud paga un ritardo civico secolare. Mentre le città del centro-nord facevano l’esperienza comunale, cioè sperimentavano l’autonomia, scrivevano i loro ordinamenti e statuti, insomma cambiavano le leggi, il sud viveva sotto la cappa del potere imperiale e sotto la campana stordente della chiesa. Il primo parlamento nacque in Sicilia, ma è l’Inghilterra, con la Magna Charta, a porre le basi della rivoluzione borghese. Federico II è un despota illuminato, ma non avvia processi riformatori. E alla sua morte non passa più alcun vento innovatore. Per secoli, la storia del sud è quella di un vice-reame, una sontuosa periferia dove nessuna porta reca nell’insegna la scritta: “Popolo”. Anche se qua e là qualcosa si muove sempre…

20-22 Luglio 2023

“Il punto” n. 12

rubrica di Daniele Moretto

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Di Bac Bac